
Baci da AWI
Mittente: AWI
Destinatario: lettorɜ, passantɜ, nuovɜ e vecchiɜ alleatɜ
Carǝ,
L’ultima fase di questa capsula è corrisposta all’Assemblea Nazionale di AWI 2024, che si è tenuta presso gli spazi di Careof a Milano. È la seconda volta che ti scriviamo da una nostra assemblea e forse non è un caso. Trovarci è ancora la cosa che ci riesce con meno facilità ma che ci dà più gioia. Ricordarci che AWI non è fatta solo di mail, incontri e scadenze ma soprattutto di condivisione e solidarietà, della consapevolezza di essere un insieme di menti, corpi e desideri. Con la speranza di restituire questa coralità, vogliamo condividere con te alcune delle parole e delle frasi che ci portiamo dietro da questa giornata.
Capire quali sono le mansioni, perché non abbiamo abbastanza punti di partenza. A volte succede che ci vengano fatte proposte assurde. Ma da dove arrivano i soldi? Rivedere il proprio modello di business. Esplicitare la differenza tra istituzioni. Il tavolo curatorɜ era on fire. Quali dipendenti? Rendere la propria amministrazione più trasparente. Qualcosa che deve emergere dalla comunità. Abbiamo impostato il ragionamento come fa l’idraulico: io non esco se non si parte da un importo minimo per la chiamata. Non c’è un’istituzione che abbia un protocollo per gestire gli abusi e invece crediamo che ogni istituzione debba avere un protocollo interno. Concretizzare richieste. Abbiamo individuato delle aree di ambiguità.
È un ruolo con un alto grado di specializzazione e soprattutto di responsabilità. Proponiamo di far saltare. È uno strumento pratico ma soprattutto culturale. La questione della relazione, della posizione delle lavoratrici dell’arte e della cultura all’interno del sistema socio-economico di cui facciamo parte. Il potenziale di essere sensibilizzate dal punto di vista politico, per poter supportare tutte le persone che lavorano nel sistema dell’arte. Non essere attori neutri ed inermi. Sistema complesso. Forme di sostentamento dell’associazione e di lavoro sui progetti si possono fare solo se ci sono persone che credono tanto quanto noi nelle cose che stiamo facendo. Chi rappresenta effettivamente AWI? Le forme di sostegno e partecipazione possono essere diverse. Bisognerebbe uscire da quel concetto di colpa ed entrare nel concetto di responsabilità. Cercare di esserci il più possibile sui territori.
Essere presenti, qui e ora, altrove e in futuro: è questo il cuore del nostro impegno, il filo che tiene insieme i nostri passi. Alla soglia del nostro quinto anno di lotte, ci fermiamo un istante per guardarci intorno, per osservare il cammino che ci ha portatɜ fin qui. Ci siamo ancora, con le nostre urgenze individuali trasformate in battaglie comuni, con il coraggio di immaginare un futuro diverso e di costruirlo, un gesto alla volta.
Ed è proprio da qui che ripartiamo, con la consapevolezza che ogni passo avanti è una piccola rivoluzione, che ogni voce che si unisce alla nostra rende il coro più forte. Grazie a chi crede, grazie a chi lotta, grazie a chi immagina e spende qualche ora in assemblea.
Il cambiamento si scrive insieme, e noi non abbiamo intenzione di smettere di scrivere.
A presto e Baci da AWI
AWI
AWI è la prima associazione, autonoma e apartitica, che dà voce ai lavoratori e alle lavoratrici dell'arte contemporanea in Italia.